venerdì 24 giugno 2011

About a girl...



Leggendo qua e la tra i vari blog ( devo imparare, leggere altri blog al momento è fondamentale... e divertente!) ho deciso di far mia, renventandola un pò, la pratica del descriversi in  10 punti, una sorta di automanifesto per presentarsi al "grande pubblico". Qulacosa in più, per intenderci, delle quattro righe di presentazione del mio profilo e della smilza fotina che campeggia sulla homepage. Una specie di "odi et Amo" de noartri.

Odio i miei capelli. Come tante tante donne: nè ricci nè lisci, mi constringono ad indesiderate e frequenti appuntamenti con cartine, ammoniaca e pennello. Di fatto una che nasce color topo non è che può pretendere che prendano una leggiadra sfumatura color grano con l'età, anci, semmai peggiora. Unica fortuna: tanti e resistenti. Peccato però che la parrucchiera non la pensi proprio così: ogni volta che mi vede varcare la soglia del negozio impallidisce all'idea del mazzo che sta per farsi. Non a caso mi ritrovo  gli orari peggiori: una volta ho varcato la soglia del negozio alle sette di mattina,così "era riposata e poteva affrontarmi". Parole sue. Santa donna. Magari è un modo per non farmi tornare e io invece mi ostino a non capire...  appurerò...

Odio le mie mani. Nonostante dieci e dico dieci anni di pianoforte mi sono rimaste delle dita tozze che sembrano dei togo al cioccolato bianco. Inutile ingentilirle con smalto o anelli. A parte la fede gli anelli tendo a perderli o romperli (maledetto sia tu che hai trovato il mio diamante... ) e lo smalto dopo neanche un quarto d'ora sembra quello che mi davo con l'uniposca rosa alle superiori durante l'ora di inglese. La classe non è acqua...

Amo i miei occhi: nonostante un verde bottiglia molto scuro, come disse la mia amica L., hanno la classica forma da "principessa Disney": Grandi ed espressivi. Sarà un rigurgito infantile, ma l'ho sempe trovato un complimenti davvero bello.

Odio e amo la mia statura. Io mi sono sempre considerata nella media, fino a quando non ho preso un marito di un metro e 90. Si, ne fanno ancora qualcuno così. E li se non sei coscialunga non ce n'è. Insomma, al suo fianco sembro una miniatura. Mi è sempre piaciuto l'uomo che ti avvolge con un abbraccio ma io sono irrimediabilmente più vicino al suo ombelico che al suo cuore. E fa la differenza... Vi immaginate: scena romantica, io che invece dei suoi palpiti cardiaci sento la digestione dell'arrosto. Non. E'. Bello. 

Amo il mio decoltè. Devo dire che nella vita mia ha dato delle belle soddisfazioni. E non pensate subito male....  non è quello che pensate voi. La soddisfazione è stata riuscire ad allattare la bimba nonostante la mia operazione d'urgenza dopo un mese dal parto, subito dopo essere rientrata da 4 giorni di degenza ospedaliera senza averla vista. Poi vabbè, se una volta ho passato un esame con un voto più alto grazie alla generosità di Madre Natura che sarà mai... politicaente molto scorretto, ma universitariamente molto utile!! 

E soprattutto amo il mio sorriso, non tanto in senso fisico... ma amo quando c'è,perchè quando, nella mia vita, è  mancato, è stata troppo dura e ora esserne provvista in maniera quasi continua è davvero troppo bello...


Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...