sabato 15 dicembre 2012

Conto alla rovescia...




Per la mia famiglia la sera del 24 dicembre è sacra: non c'è festa,lavoro o viaggio che tenga. La sera del 24 dicembre si passa in casa, possiamo essere solo noi o millemila. Ovviamente,avendo io ora anche una famiglia tutta mia, il numero dei commensali a tavola cresce, e crece con piacere. Ma in passato abbiamo festeggiato in grandepur se  solo in 4: io, ii miei e mia sorella,pochi ma buoni. Dalle sette in poi ci si vestiva bene,si prepara la cena, quasi sempre la stessa, e si aspettava mezzanotte,un brindisi e via,a nanna, che il pranzo di Natale era ad un passo.
Pure  l'anno che facevo la centralinista al centrodi Roma  fine alle 22 o l'anno che papà ha staccato da lavoro sotto una pioggia battente alle undici passate, o anche  l'anno che la febbre di stagione ci ha colpiti irrimediabilmente e mamma ha fatto l'infermiera per tutti noi. La sera del 24 dicembre è troppo importante.
E' la festa della (mia) famiglia.
Questo Natale 2012 tornerò nella capitale. e non vedo l'ora,perchè Roma con le lucine colorate no nsi batte.Per ME non si batte,sia chiaro.
Troppi bei ricordi:la giornata di shopping conpulsivo coni  miei genitori,che mi rifacevano quasi i guardaroba freschi di tredicesima, lo scambio dei regali a via del corso con l'amica del liceo,l'organizzazione frenetica del capodanno,che se non fai qualcosa di supermegafichissimo eri out, e poi ti ritrovi a tenere la testa di qualcuno che vomita o imbottigliato nel più grande ingorgo che piazza San Giovanni in Laterano ricordi da tempo immemore.
Con un figlio cambia tutto. Quella magia del NAtale,quella di quabdo ero bambina,sbiaditasi chissà dove e chissà quando,torna più forte che mai. Con un figlio più che al passato sei proiettato al futuro,non ho bisogno solo di vecchi ricordi che scaldano il cuore ma  di nuovi che si sommano e si moltiplicano.
E chissenefrega se non houna lira per milioni di regali...
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