mercoledì 29 giugno 2011

in cucina con... me!


C'è chi ama cucinare e chi no. C'è chi lo fa per sfogarsi  e smaltire la rabbia, chi perchè ama ospitare, chi per dovere, chi per ammazzare il tempo, chi per un nuovo amore,chi per gola, per passione o per lavoro. Ecco, io, lavoro a parte, lo faccio per tutti i suddetti motivi. Nella mia stratosferica cucina è tutto uin impastare, sbatttere, montare,spalmare... o per lo meno era! Prima di Tatina amavo mettere in tavola ogni sera qualcosa di cucinato, attualmente per me cucinare è svuotare la busta dell'insalata già lavata e aggiungere tonno e mais. Non è proprio paragonabile alla sera che ho fatto la cena iberica perchè il Bepi voleva vedere la partita della Spagna in tv o i  Cinnamon Rolls svedesi nel periodo natalizio... però mi piace pensare al futuro, vedere me e il mio tesorino in cucina a pasticciare insieme (io lo facevo sempre con la mia mamma!!!),magari per preparare una torta per le sue amichette o il suo fidanzatino... e mi sorride il cuore.
Comunque, immagino che sia chiaro a tutti che siamo delle buone forchette in famiglia, con alle spalle onorabilissime famiglie di altrettanti buongustai. Ma sai, un occhio alla bilancia ( e al colesterolo) uno deve darlo sempre, perciò la tendenza è quella di alleggerire le ricette. Spesso con scarsi risultati, ma ancora più spesso con risultati del tutto sorprendenti. In tanto peregrinare ho trovato una ricetta, mio cavallo di battaglia nei lunghi pomeriggi invernali, che si presta allo scopo: leggera, veloce, light ( per quanto possa esserlo una torta.!)... e  buona. Un' intramontabile torta di mele casalinga, che fa subito calore famigliare. La posto per voi, mi saprete dire. 

Torta di mele:
mele (ovviamente!!) numero 3 circa
120 grammmi farina 00
100 zucchero
1 uovo
un bicchiere di latte
qualche cucchiaio di yougurt (io a volte ne metto quasi un vasetto...)
bustina di lievito
  
Se volete vita facile preventivamente sbucciate le mele e fatele a dadini, imburrate ed infarinate  la teglia(stampo da 24 cm circa) ed accendete il forno a 180 gradi. Poi passate al resto. Incorporate con lo sbattitore uova e zucchero, montate bene bene così scesce di più erimane più morbida (almeno mi pare...); dopo aver formato un composto omogeneo incorporate gli altri ingredienti. Io sono una bestia, perciò li metto a casaccio, una volta prima la farina, una volta prima il latte; ma in teoria dovrebbe andare prima la parte liquida e poi la solida. Il lievito per ultimo. Un paio di minuti di sbattitore a manetta e... voilà! L'impasto è pronto. Incorporate le mele,non troppi pezzetti, diciamo che dovrebbero essere abbastanza da riempire il composto, ma non troppi da non esserne ricoperti. Trasferite il tutto nel forno e... aspettate un  30/40 minuti. 
Se vi piace prima di infornare potete mettere anche della granella di zucchero sopra, oppure dello zucchero a velo e della cannella spolverizzati (ma questi due quando si sarà freddata!!!).
Ok,faccio pena con le spiegazioni,stasera la stanchezza è tanta. Ma anche se non è proprio il clima ideale per accendere il forno, volevo condividere con voi un altro pezzetto di me...







lunedì 27 giugno 2011

cose di casa... o di case?

(Immagine liberamenta tratta dal web)

Nonostante la non veneranda età, ho al mio attivo il cambiamento di 5 case. Eh si, cinque case e cinque traslochi.  Ciqnue traslochi fai da te, per giunta. Chi ne ha esperienza sa di cosa parlo. E sa che so' dolori.
Ho studiato fuorisede per un certo periodo di tempo, nella ridente località di Eccheccavolo!, espressione colorita che mi sfuggi alla vista delle graduatorie per l'ammissione all'università: ero passata, ma a 150 km da casa, in una cittadina di neanche 10.000 abitanti. Inizio a pensare che la metropoli non faccia per me, il Destino (o la sfiga?!) mi porta sempre lontano dalla mia matissima città natale... 
La prima mia esperienza di vita in solitaria l'ho fatta sul cucuzzolo di un colle,lontanissimo da tutto e tutti: una casetta indipendente a poco prezzo aspettava di fare da sfondo alle mie fatiche di matricola universitaria. Adoravo quella casa. Sembrava di vivere in una baita, col camino in legno, i muri spessi, le finestre coi merletti,la vista sul Parco Nazionale... Ogni mercoledi sera invitavo i miei amici, il menu era fisso, una grigliata di ciccia e un pò di birra,gli invitati invece erano a rotazione.
L'anno dopo una feroce botta di  fortuna mi fece trovare un appartamento appena ristutturato in centro, divevo la spesa con una delle miei migliori amiche e la cosa ha contribuito a farmi apprezzare ancora di più la situazione. Non ero fatta per vivere sola solettta... e poi ero in centro!!certo,era sempre il centro di una piccola città ma era comunque piacevole vivere ad un passo dal cinema,dallo "struscio" sulla strada princiapale, dai negozietti e dal mercato del giovedi. Diciamo che gli aperitivi a forza di Campari orange non hanno aiutato la mia carriera univeersitaria..,ma tra tutti è l'anno in cui davvero mi sono divertuta di più nella vita...
L'ultimo tribolato anno di università è stato tribolato anche per la casa, un rudere talmente rudere che una volta io e le mie coninquiline,rimaste fuori di casa, abbiamo rotto la porta con le sole mani... e così è rimasta per il restante mese e mezzo di corso! Una catapecchia cadente e muffita: dentro uno sportello trovammo una specie di spuma gigante, una sorta di blob chiaro, forse un lievito stracresciuto, appartenente all'inquilina porecedente... considerate che la casa era sfitta da almeno un anno,altro che allergie... ho rischiato l'ebola!
Insomma, di  catapecchie ne ho viste. E il primo anno di convienza col Bepi non ha avuto una casa tanto migliore come scenario... però a quella sono affezionata. Quando l'abbiamo visitata per la prima volta non eravamo rimasti colpiti, anzi, avevamo anche fatto ricorso alla nostra frase segreta, frase che, una volta pronunciata,bollava come da scartare l'appartamento in questione senza farlo intendere all'omino dell'agenzia. Ma poi,tornati a casa,qualcosa ci ha fatto cambiare idea... non lo so,forse era semplicemente destino, ma ho ricordi bellissimi delle sere passate col Bepi sul divano, le cenettte sul rumorosissimo terrazzo, la scarpinata per arrivare alla macchina,i giretti inei paraggi  le domenichepighe,la vista della neve sul centro storico dalla camera da letto...
Last but not the list,la mia casa attuale. Che dire? La adoro. Anche se ci vivo solo da due anni.. Appena entrati il nostro arredamento consisteva nella Signora Cucina (unico sfizio vero della casa... non ho badato a spese!), una stampella da negozio per i vestiti, due scatoloni per le cose da bagno, una scrivania (di quando andavo al liceo... e non era l'anno prima!) su cui poggiavamo la tv e un tavolo da esterno pagato 19,90 euro come tavolo da pranzo. Ora come ora è quasi del tutto arredata... si,si,lo so,in corridoio ci sono ancora le lampadine che penzolano,ma ogni volta che decido di attaccare le plafoniere succede sempre qualcosa,ora cone ora le lascio da parte,portassero sfiga!! Il mio angolo preferito? Dove sono ora, rintanata in un angolo del divano, pc sulle ginocchia e schiena sul muro. E' proprio da questo angolino che ha preso vita il blog,mi vedevo a scrivere tutte le sere (seeeeee.magari!!!)nel mio angolino  ... perciò tutta sta tirata sulle case aveva questo scopo. Sui monti con Anna è nato così....

venerdì 24 giugno 2011

About a girl...



Leggendo qua e la tra i vari blog ( devo imparare, leggere altri blog al momento è fondamentale... e divertente!) ho deciso di far mia, renventandola un pò, la pratica del descriversi in  10 punti, una sorta di automanifesto per presentarsi al "grande pubblico". Qulacosa in più, per intenderci, delle quattro righe di presentazione del mio profilo e della smilza fotina che campeggia sulla homepage. Una specie di "odi et Amo" de noartri.

Odio i miei capelli. Come tante tante donne: nè ricci nè lisci, mi constringono ad indesiderate e frequenti appuntamenti con cartine, ammoniaca e pennello. Di fatto una che nasce color topo non è che può pretendere che prendano una leggiadra sfumatura color grano con l'età, anci, semmai peggiora. Unica fortuna: tanti e resistenti. Peccato però che la parrucchiera non la pensi proprio così: ogni volta che mi vede varcare la soglia del negozio impallidisce all'idea del mazzo che sta per farsi. Non a caso mi ritrovo  gli orari peggiori: una volta ho varcato la soglia del negozio alle sette di mattina,così "era riposata e poteva affrontarmi". Parole sue. Santa donna. Magari è un modo per non farmi tornare e io invece mi ostino a non capire...  appurerò...

Odio le mie mani. Nonostante dieci e dico dieci anni di pianoforte mi sono rimaste delle dita tozze che sembrano dei togo al cioccolato bianco. Inutile ingentilirle con smalto o anelli. A parte la fede gli anelli tendo a perderli o romperli (maledetto sia tu che hai trovato il mio diamante... ) e lo smalto dopo neanche un quarto d'ora sembra quello che mi davo con l'uniposca rosa alle superiori durante l'ora di inglese. La classe non è acqua...

Amo i miei occhi: nonostante un verde bottiglia molto scuro, come disse la mia amica L., hanno la classica forma da "principessa Disney": Grandi ed espressivi. Sarà un rigurgito infantile, ma l'ho sempe trovato un complimenti davvero bello.

Odio e amo la mia statura. Io mi sono sempre considerata nella media, fino a quando non ho preso un marito di un metro e 90. Si, ne fanno ancora qualcuno così. E li se non sei coscialunga non ce n'è. Insomma, al suo fianco sembro una miniatura. Mi è sempre piaciuto l'uomo che ti avvolge con un abbraccio ma io sono irrimediabilmente più vicino al suo ombelico che al suo cuore. E fa la differenza... Vi immaginate: scena romantica, io che invece dei suoi palpiti cardiaci sento la digestione dell'arrosto. Non. E'. Bello. 

Amo il mio decoltè. Devo dire che nella vita mia ha dato delle belle soddisfazioni. E non pensate subito male....  non è quello che pensate voi. La soddisfazione è stata riuscire ad allattare la bimba nonostante la mia operazione d'urgenza dopo un mese dal parto, subito dopo essere rientrata da 4 giorni di degenza ospedaliera senza averla vista. Poi vabbè, se una volta ho passato un esame con un voto più alto grazie alla generosità di Madre Natura che sarà mai... politicaente molto scorretto, ma universitariamente molto utile!! 

E soprattutto amo il mio sorriso, non tanto in senso fisico... ma amo quando c'è,perchè quando, nella mia vita, è  mancato, è stata troppo dura e ora esserne provvista in maniera quasi continua è davvero troppo bello...


mercoledì 22 giugno 2011

libri sul comodino

(Immagine liberamente tratta dal web)

Premessa indispensabile. Io amo leggere. Da sempre. Se da piccolina i miei mi regalavano un libro, la sera dovevano togliermelo, avrei potuto fare le ore piccole nella mia cameretta, pur di finirlo in fretta. E mio padre  ogni tanto borbottava "Anna, spegni dai...". Quando si avvicinavano le dieci e mezza di sera avevo lo stomaco stretto per l'ansia di sentire da un momento all'altro quella maledettissima frase. Io nicchiavo una, due, massimo tre volte... ma poi dovevo spegnere sul serio. Ho ricordi bellissimi dei miei libri per l'infanzia: Il giardino segreto, Piccole donne,  Pollyanna... Certo, mica Guerra e pace, ma avevo pure dieci anni. Col tempo la cosa non è migliorata, anzi... se ho tra le mani un libro nuovo, appassionante per di più, mi prende una specie di frenesia:ogni momento libero lo vorrei passare con naso incollato sulla carta! Solo che ora a dirmi di spegnere la luce c'è mio marito.. Things Change. Ad ogni modo, il fatto di essere un lettrice vorace non fa di me una critica letteraria. Io leggo perchè in quel momento, qualsiasi cosa mi sia successa nella giornata, che sia allegra o triste, mi faccio coinvolgere a tal punto da  dimenticarla e da estraniarmi da tutto e tutti (Tatina esclusa,of course!), come se diventassi un invisibile personaggio di un film... non a caso ,sin dalle prime battute, cerco sempre di dare un volto ai protagonisti, scegliendolo magari tra qualche attore famoso che possa ipoteticamente ricalcare il personaggio. Un pò come leggere Camilleri ed immaginarsi Zingaretti... Non sempre è facile, le volte che non riesco a trovare "la faccia giusta" va quasi sempre a finire che il  libro non mi piace... e la cosa bella è che non mi fermo li. Amo immaginare i luoghi, le case... insomma, una sorta di set. Perchè dico questo. Perchè la mia recente passione letteraria è rappresentata dal considetto filone del "giallosvezia". Un paio di anni fa, complice il Bepi, iniziai ad organizzare un viaggio on the road in Scandinavia. Viaggio che saltò un attimo prima di prenotare, sfortunatamente, e che mi ha lasciato una gran voglia di vedere questo Paese. Comunque, proprio in quel periodo iniziava a venir fuori questo filone letterario, scritto ed ambientato rigorosamente in Svezia. Che dire, un pò per la complessità delle storie (Miiiiiiiiiiiiiii che immaginazione contorta 'sti svedesi, contorta e cervellotica.... ma dopo aver montato un armadio Ikea non mi stupisco!!), un pò per la scenografia, un pò perchè sono sempre dei bei mattoncini di 6/700 pagine (adoro i libri lunghissimi.) me ne sono innamorata. Ora come ora ho tra le mani "Il Predicatore" di Camilla Lackberg. Ora, la trama è contorta, non sto qui a raccontarvela, il bello è scoprire da soli le informazioni, poco alla volta... odio infatti quelle prefazioni dettagliate che ti anticipano praticamente mezzo libro, perciò non scriverò nulla in merito...però, se volete leggere qualcosa in questa estate rovente, magari impegnativo fino ad un certo punto, ma comunque avvincente, con un pizzico di storia d'amore di sottofondo, potreste prenderlo in considerazione... così mi dite che ne pensate...
ps.esordisco parlando di libri e  invece vi racconto i fatti miei.. che blogger da due soldi!


lunedì 20 giugno 2011

London bridge is falling down...



Giugno 200X. I nostri protagonisti prendono un lowcostissimo biglietto aereo per Londra. Emozionati ma assonnatissimi si dirigono verso l'aereoporo in un orario da metronotte e spazzini, ma sono decisamente su di giri. "Primo fine settimana insieme, saranno rose o coltelli?" Pensava lei. Lui molto più probabilmente pensava a quante birre vengono fuori con 10 euro. Ma so' dettagli.

Il volo procede bene, qualche scossone, lui ha l'aria vissuta, ma col senno di poi lei riconosce tutti i segnali di panico. Lei in mente ha solo il count down al prossimo caffè decente. Che poi non è neanche troppo vero,alla fine nei vari viaggi ha trovato il giusto mix da Starbucks: doppio caffè macchiato con panna e sciroppo di cannella in tazza media, senza aromi. Una cosa tipicamente italiana insomma. Ma lei sotto sotto è parecchio golosa...

Londra è... Londra.Sarà un clichè, ma i nostri protagonisti non possono fare a meno che adorara. E la vivono più o meno da locali, per una volta due turisti saltano london eye, british museum e corollari. I quattro giorni (e le svariate sterline) vengono spesi in concerti nel prato, passeggiate fuori città, shopping nei mercatini e... attentati. Ebbene si, pure quello ci è capitato, forutnatamente sventato all'ultimo, ma forse se vivi a 
Londra lo metti in conto.
Proporzionalmente ai giorni è stato il viaggio con più ricordi ,momenti, situazioni... Se chiudo gli occhi vedo ancora il simpaticissimo venditore di ombrelli di un negozietto a notting hill che, per mostrare la resistenza dell'articolo in questione, lo prende, lo tira fuori da fodero, lo apre con un gesto da spadaccino... e lo rompre!! Ancora rido...Ma pure noi, a Londra senza ombrelli! Machissenefrega, èstato bello pure inzupparsi e attraversare la città per cambiarsi in hotel..e farsi venire il mal di pancia per le chele di granchio fritte mangiate solo per scaldarci sotto ad una tettoia, mentre imperversava il diluvio. (Ma la classica pioggerellina inglese?!?!??! Dov'era?!)... e dare informazioni stradali (io che mi perdo pure dentro a 'sto paesello di 6000 e rotti abitanti!!) ad iuna tipa semisvenuta per l'alcool dopo un party moooooolto etilico. Porella, aveva sicuramente buttato giù molte pinte ... altrimenti non avrebbe mai fermato noi, con la scritta "turisti" lampeggiante  sulla testa! 

Ok ok,lo so,sono passata in prima persona. Oddio, non credo di rivelarvi gran che, era chiaro che i protagonissti della storia siamo io e il Bepi. Ma è così, quandp parlo di viaggio non mi controllo molto,mi emoziono sempre, mi piace ricordare i dettagli,l e cose piccole, che magari ai tuoi amici non racconti ma a me rimangono impresse: il gelato ad Hyde park che colava tutto,lo scoiattolo agressivo (si soloio lo poetvo trovare... come reclamava i suoi semini!!!)... eccco,vedete,giù a tirar fuori aneddoti... basta basta,giuro di non rubarvi altro tempo....

Anche perchè tanto amo il viaggio di andata quanto odio il viaggio di ritorno. E qui concludo.
Per oggi...



venerdì 17 giugno 2011

frammenti di vita


Cassa per il pagamento del ticket dell'ospedale. Una folla variegata: ragazzine alle prime esperienze col servizio sanitario pubblico, mamme munite di borsone alla Mary Poppins per la piccola canaglia che gira vorticosamente nella sala d'aspetto,signore coi nervi tesi,che saltano sulla sedia ad ogni bip dell'eliminacode, impazienti del proprio turno, coppie di vecchietti che fanno tenerezza, una vita insieme, anche a far la fila al Cup. E tra tanti un anziano signore con un il classico cappello a falda colpisce la mia attenzione. Ha voglia di chicchierare, si vede,ma il seggiolino vicino è vuoto. Ma poi arriva lei, venti anni circa, gran bella ragazza, curatissima in modo quasi maniacale, impossibile non notarla. Si guarda intorno, vede il posto libero e forse spera che ne sia un altro,perchè continua a cercare conlo sguardo, ma niente. Si siede. Il vecchietto,tutto ringalluzzito da cotanto splendore di fanciulla, non perde tempo e dopo qualche esitazione parte all'attacco. Lei all'inizio è recalcitante, risponde un pò a monosillabi, ma il signore è davvero dolce esimpatico,perciò la conversazione decolla. Intanto l'elimina code macina numeri e si avvicina ilmio turno,un paio di persone ancora e poi potrò correre a casa.Fortuna che nell'attesa ho tutto questo "materiale umano" da osservare (si,sono una curiosona...) E soprattutto  ho potuto ascoltare tale conversazione.

- Signurì, ma oltre a farvi bella, nella vita,voi che fate?
- IO? Studio.
-Ah, e che cosa studiate?
-Fisica.
-AH!!! Però, Fisica, perciò siete bella ed intelligente. Maditemi, signurì, una materia così difficile, quanto tempo vi occupa, come fate  a studiarla?
- NO, ma che ha capito, io studio Educazione Fisica.

Che lo devo commentare?
Giuro che avrei dato via il mio numero pur di ascoltare altri brandelli di conversazione. Ho pensato subito al blog e a voi, volevotroppo farvi partecipi...

PS. Non ho dimenticato di continuare la storia del ragazzo alto alto e della ragazza dalla camicia bianca, ma il mio blog è un pò come la programmazione di Italia Uno: a cavolo di cane... stay tuned!!

giovedì 16 giugno 2011

operai

Dovete sapere che ho comprato casa di recente, zona rurale, bassa densità abitativa... perciò fino a qualche mese fa, affacciandomi dal terrazzo, avevo davanti a me parte di un boschetto,la ferrovia e una vigna. Ovvio,non hanno tolto nulla di queste cose,ma hanno aggiunto un palazzo.Fortunatamente la stanza che da su questo palazzzo è una camera in più, che utilizzo come camera da letto per  quando viene qualcuno a trovarmi qualche giorno. Ma chiamarla camera degli ospiti fa troppo high society (cosa che non sono) e poi, visto il suo perenne disordine, il nome"camera degli ospiti" sarebbe davvero una presa in giro. Diciamo che mio marito,in un momento particolarmente simpatico, l'ha ribattezzata la "Stanza  degli orrori". Esagerato... E che sarà mai,per un asse da stiro sempre aperto,panni da tute le parti, grucce come se piovessero... comqune,tornando a noi... Fino a ieri il silenzio regnava all'interno del condominio antistante,i lavori erano finiti da un pezzo, e io,bella bella,mi aggiravo in casa in mise davvero davvero eccezionali: per l'inverno sfoggiavo un calzettone scozzese di pelo,con pigiamone in pile raffigurante una sensualissima foca sorridente, il tutto sui toni del verde e blu, e vestaglietta rosa confetto (begli accostamenti,vero?!); per l'estate alleggerivo i toni e puntavo su shorts rosa shocking e maglia verde mela o una sensualissima vestaglietta premaman con piccoli gelati disegnati sopra.(aoh,m'è rimasta dalla gravidanza dell'estate scorsa,è nuova nuova...). E queste sono le mie mise migliori. Ho detto tutto.

Insomma,com'è come non è,mi accingevo alle mie operazioni di restauro mattutine. Entro in doccia,squilla il telefono(il telefono d''altronde squilla SEMPRE SEMPRE SEMPRE quando non dovrebbe),esco dalla doccia alla velocità della luce per non svegliare Tatina.Ovviamente Tatina si sveglia e con una gamba insaponata e l'altra no cerco di farla ri-addormentare nel suo lettino,creando ai miei piedi un piccolo, delizioso laghetto di pesca sportiva. Riaddormentata la figlia mi fiondo di nuovo nella doccia, ne riesco linda e pinta, con addosso il mio bianchissimo accappatoio e me ne vado nella "stanza degli orrori" per vestirmi. E li vedo. Davanti a me la porta finestra  spalancata,la tenda aperta dal vento e di fronte,alla stessa altezza del mio appratamenteo,tre operai sul terrazzo con i neoproprietari. Sorridono verso di me. OPs. ORa, me le sono raccontate tutte le scuse: non erano li da molto, ma figurati se ti hanno visto fare su e giù per casa come mamma mi ha fatto,ma quelli lavorano mica stanno a guardare dentro le case altrui... Ma giuro che nel periodo dei lavori mai,mai e DICO MAI mi hanno mai fatto mezzo sorriso,un accenno di saluto, neanche un vaffa.
Ma oggi si.
OK, Tatina,niente passeggiatina mattutina oggi,mi vergono troppo!!!

martedì 14 giugno 2011

c'era una volta...

C'era una volta un ragazzo alto alto, desideroso di un viaggio on  the  road nella terra dei canguri,che una sera di tanti anni fa ha preso,seguendo un impulso improvviso,un biglietto A/R per Sidney per una sola persona. Partenza da un grande Hub Italiano. C'era un amico di suddetto ragazzo che, vivendo nella città dell'aereoporto, lo ha invitato a passare da lui per una seratina, di quelle per la serie "pizza, due birre con degli amici  e niente di impengnativo per il dopo cena". C'era una ragazza che all'ultimo momento è stata  invitata per le due birre di cui sopra, e che indecisa se andare o meno, all'ultimo minuto si era infilata  una camicia bianca,una gonna jeans e un paio di ballerine. Perciò,diciamocelo,non era certo vestita da rimorchio!! C'erano due birre, tante persone diverse ad un tavolo tondo e un locale spagnolo al centro della città che hanno visto scambiarsi le prime parole di questo ragazzo pronto a partire  e di questa ragazza vestita casual. Poi c'è stato uno scambio di mail fitto fitto, qualche sms e più di una serata in chat  prima che la ragazza riuscisse a farsi invitare dal ragazzone alto alto. E poi chilometri in macchina, treni, pullman ( i due non vivono certo viciniovviamente), momenti idilliaci e ripensamenti, crisi di nostalgia e week end in giro per l'italia...e il contachilometri della macchina che andava,andava,andava... fino a quando, tre anni fa, i nostri protagonisti hanno messo lo stesso tetto sopra le loro teste...Ne sono successe di cose,ma tutte in un post non ci stanno... perciò,come nella migliore tradizione cartoon...

...TO BE CONTINUED....

lunedì 13 giugno 2011

reazioni

Oggi mi ero preaparata: era tutto il giorno che mi frullavano per la testa uno o due idee. La avevo coltivate nella  mia mente, impaziente dell'oretta di relax serale pre-sonno,oretta incastrata tra la solita routine bagnetto-pappa di Tatina-oddiochepreparopercena-cena(di solito arrangiata)-nanna di tatina-pigiama e relax. Poi però ho ripensato ai vari commenti ricevuti dopo la rivelazione dell'aver inaugurato un blog. DEVO farvi partecipi, ditemi che è capitato anche a voi.
Al primo posto come frequenza di risposta troviamo un intramontabile:
-Un blog,mmm... ma che è? Genericamente proferito dagli over 50 non troppo educati da limitarsi a sorridere ed annuire.
Segue a ruota la colorita espressione:
- Oh, però non raccontare i "fatti" miei. Questa frase è tipica dell'amica dei tempi d'oro,che vorrebbe non riesumare qualche scheletro ben nascosto nell'armadio 4 stagioni. Tranquilla X, non voglio riesumarli neanche io.
Last but not the list si piazza un simpaticissimo
-E quindi?
E qui no comment.

Ora. i miei pensieri sono stati due:o sto troooppo avanti rispetto agli altri, o ho fatto 'na cazzata.
Ai posteri l'ardua sentenza.
Nel frattempo la questione è questa,vale la pena dirlo a familiari,conoscenti ed amici? No perchè poi di fatto ti ritrovi a voler raccontare aneddoti, esperienze, situazioni...ma mica li ho vissuti da sola!! E con la privacy come la mettiamo? Vado a prendere pagine gialle,meglio cercare un avvocato da subito...

domenica 12 giugno 2011

ragion d'essere

Dopo l'improbabile presentazione di ieri sera, forse due paroline serie le dovrei dire. Una sorta di discorso,con tanto di flute,folla trepidante (!) e gola secca.Ecco,nonostante sia sul divano di casa mia,un pochino d'ansia da palcoscenico ce l'ho lo stesso. Ieri sera sono andata a dormire tutta gasata,mi sentivo trooooppo avanti,cacchio,se una è blogger è blogger,ma in tutta onestà pensavo di non avere visite. E invece... oggi siamo a 19... azz! Diciannovedicodiciannove persone hanno letto le quattro cavolate che ho partorito ieri sera. Perciò,mettiamola così,se dovessi parlare davanti a 19 persone,ora,così, su due piedi,pure nudi... un minimo di trepidazione viene! Perciò,deglutisco,mi schiarisco la voce e....
Ciao,noi non ci conosciamo ancora,non sai che lavoro faccio,che voce ho,se amo i cani o i gatti (i gatti comunque...),se i ragni mi fanno paura,se vesto anni '70 o all'ultima moda... nonostante questo  forse un giorno,se vorrai seguire il mio blog,  ti avrò raccontato la mia più grande figura di m...,il mio viaggio più bello o la mia peggiore delusione d'amore.Internet è così: non ci conosciamo ma sai come sono andate le mie giornate meglio della mia migliore amica,che magari conosce il mio passato alla perfezione ma non la sento da 15 giorni... E la ragion d'essere del blog è proprio questa: ampliare il mio mondo,conoscere gente nuova in una dimensione totalmente diversa,quella virtuale. Anche perchè,come avrai letto dal mio profilo,non è che qui ci sia gran vita... vuoi movimentarmela un pò? (oh,non è un'offerta sessuale,beninteso... io so sposata!!!!)
Vediamo chi indovina per primo da dove vengo....

sabato 11 giugno 2011

presentazioni...

Eccoci qua. Io stasera non sapevo proprio come passare il tempo... Ma dico,con tante cose da fare in casa,con un monte ore di sonno arretrato spaventoso,con un marito prestante al mio fianco,io, Anna G., nel pieno delle mie facoltà mentali, proprio io,dovevo aprire un blog. Stasera! Che mica èuna cosa da poco,è una scelta che sto ponderando da mesi... Lo faccio,non lo faccio,e poi che scrivo, mi leggerranno o no... Poi,una sera che la tv non da niente nonostante i 9476 canali,  io di punto in bianco entro nell'affascinante mondo dei bloggers. Azz, bloggers,quasi quasi fa pure fico dirlo.. viene voglia di scriverlo sul curriculum. No perchè,per me,se hai un blog, delle doti devi averle. Anche solo per la creazione della pagina... ma sono solo io sono tecnologicamente stitica?
Comuqnue,se per un malauguratissimo caso sei capitato su questa pagine ( e in privato devi proprio dirrmi come hai fatto,non ci riuscirei neanche io... di fatto chissà,.forse questo sarà l'unico post)!!,sappi che delle qualità le ho anche io.Si si,puoi chiederlo a chiunque... o magari,se chiunque dovesse essere momentaneamente non disponibile,potresti tornare qui di tanto in tanto,potrei anche essere riuscita ad aggiungere qualche altro post... e quest post potrebbe piacerti talmente tanto che mi vorrai pure scrivere due righe...
ok,ho sognato abbastanza... posso crogiolarmi per qualche ora nell'idea di essere finalmente(eh si ne sentivamo tutti la necessità) una blogger. Quanto so' simpatica.
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