venerdì 29 luglio 2011

ventuno


- Allora, vorrei i capelli tirati su, con una ciocca di lato tutta a boccolo... sai, stasera è una serata speciale... è il mio compleanno. Bimbaminkia magrissima,tiratissima,curatissima,truccatissima.... issima in tuto insomma, pure in antipatia.
- Ah, ok, allora te li farò bellissimi. Tanto con la criniera da leone di Anna ho quasi finito e dopo non avevo preso appuntamenti... (sono l'incubo della mia pazientissima parruchiera...n.d.r.) Dunque è il tuo compleanno, che farai di bello stasera?
- No, guarda, niente di che, anche perchè stasera il mio fida lavorava. ( Il fida??  Il fida?? Che è? Un cane?)) Con lui ho già festeggiato ieri... Una cosa intima, solo noi due, niente di che... Mi ha bendata e mi ha portata in un lido lungomare, lì ho trovato una torta con le candeline che mi aspettava e un pacchetto colregalo,un anellino d'oro...(tesoroche volevi? I fuochi d'artificio sparati da Clooney col trilogy inbocca???? .). 
- Vabbè, ma comunque carino lui... ti ha fatto una bella sorprera. Invece con gli amici cosa organizzi?
- Guarda,  (MIIII,che fastidio chi dice "guarda",con quell'aria da supponente...), una cosa da niente: aperitivo e cena lungomare, poi a ballare (che diavolo serve per stupire 'sta benedetta donna?!? Boh, io a un tour de force così tornavo a casa sui gomiti...). Ma veramente non volevo neanche fare nulla. Mi è presa troppo male quest'anno a compiere gli anni. L'anno scorso meno ,ma stavolta non volevo fare altro che ignorare 'sta data... 
La mia fortissima parrucchiera tenta un "Vabbè dai, che sarà mai,un quarto di secolo...sei nel pieno della giovinezza", ma la bimbaminkia da sfoggio della sua intelligenza così.
"MACCHE' 25, NE FACCIO 21!!!CAPISCI,VENTUNO, MICA 25, NON SONO MICA UNA VECCHIA".
Nella mia testa sono passate, nell'ordine, le seguenti immagini. Io che le tatuavo il numero 21 sulle rispettive gote con la piastra per i boccoli, io che la rapavo a zero disegnando però il numero 21sulla testa, io che la affogavo nel lavandino della parrucchiera con lo shampoo lavanta e menta, io che le davo 21 botte in testa col phon, io che la chiudevo nella cassa lasciandola sola con 21 euro in monetine tutte su per il naso (so' 'na signora,vè!?).
Volendo però evitare la denuncia per lesioni aggravate da futili motivi (futili un cazzo!), mi sono limitata a dirle: "E io che ne ho trenta che devo fare,mi devo ammazzare?"
Lei, serafica: vabbè ma a quell' età non si festeggia più.
Io ggi ho rischiato la galera.

Ps. non mi sono dimeticata della sorpresina per voi,  ma devo inserirla nel post sulle vacanze, post che si prevedere moooolto lungo... ma non ho avuto ancora il tempo... considerate che sono arrivatadomenica e ho ancora alcune cosada sistemare...comuqnue,arriverà....

martedì 26 luglio 2011

girl power


Anni fa mi trovai nella condizione di dover scegliera una macchina da comprare. Io, che a mala pena distinguevo un pistone da un posacenere, andavo in giro col Quattroruote sotto il braccio per confrontare consumi, modelli, accessori, dotazioni base... Le sapevo a memoria, anzi,le ricordo tutt'ora. Il dispendio di benzina della Yaris in città? Lo so. Le dotazioni base della Micra? So anche quelle. Da 0 a 100 in quanti secondi? Posso sciorinarveli al momento. Certo, non ce fai un cavolo nella vita, ma qualche esemplare maschio a suo tempo gradi la cosa... Comunque, dopo un paio di settimane di mumblemumble, scelsi col cuore e non con con la testa (e col portafoglio...). E comprai Mimì. Si, lo so. E'infantile/stupido/da matta dare i nomi alle cose. Ma le sento più mie se hanno un nome proprio di persona, come se fossero fatte per il mio puro piacere personale e non da un' anonima fabrica per un consumatore X. Anzi, ora che ci pernso anni fa diedi il nome pure ad un cactus. Si chiamava Anselmo. Morì dopo poche settimane.Ancora mi chiedo se ad ucciderlo  sia stato il mio inesistente pollice verde, un qualche parassita o se si sia (più probabilemte) suicidato per non soffrire troppo con una proprietaria del genere. Tralasciamo.
Comuqnue, io e Mimi eravamo inseparabili. Insieme abbiamo affrontato le piste di Roccaraso, le spiagge salentine, il traffico di Monaco, le colline austriache... insomma, potrei scrivere un libro di viaggi a quattro mani se potesse parlare. Certo, magari non le è capitatala migliore padroncina (le avassi mai cambiato l'olio!?!?! Sia ringraziato mio padre per averlo fatto...), ma nel mio cuore c'era solo lei, automobilisticamente parlando. 
Fino a queste vacanze. Quando tre persone, duemila valigie e svariae borse frigo si sono fatti 649 km di viaggio. Solo per l'andata. Ora, sapete com'è... il maritozzo guida e deve stare comodo... perciò il suo sedile era stato sistemato con cura certosina per avere il massimo confort di guida. Tra l'altro,vi ho mai detto quant'è alto? 192. In un'utilitaria. Tradotto: sedile spostato la massimo all'indietro. E sapete chi c'era dietro a questo sedile, incastrata tra il segigolino di Tatina, la borsa del cambio,il termos per l'acqua,due strudel e uno zaino? La sottoscsritta. A gambe incrociate per sette ore. Comodo i primi 5 minuti, dopo venti inizi a dar cenni di cedimento,dopo un paio di ore hai il formicolio dappertutto,a sette maledivo Mimi. SI, io Anna G. maledivo MImi. Per carità, è stato bello, con te ho imparato tanto, sei troppo per me, rimaniamo amici...MA SEPARIAMO LE NOSTRE STRADE! Quando si dice aver bisogno dei propri spazi. Letteralmente.
Perciò, dopo infinitre lagne col Bepi, riesco ad estorcergli una vaga promessa sulla possibilità di cambiare macchina. E stamattina lo convinco del tutto; non è dato sapere come... (fantasia,sù!) SEEEEEEEEEEEEEEEEE, che avete capito...Ho puntato sulla cosa che piacedi di più agli uomini... la buona tavola!
Tutta giuliva prendo la chaivi, usciamo tutti a fare la spesa approfittando degli ultimi gìiorni di ferie.... e ci tamponano. Sotto casa. Ovvio. 
Ma brutto cretino che sorpassi una macchina che gira, ma a quale alto pensiero era rivolta la tua piccola mente mentre guidavi? Quale contributo per l'umanità stavi partorendo invece di guardare chi avevi davanti? Ma proprio sulla mia strada dovevi capitare.... Non potevi prendere l' Alfa Mito davanti,che magari dentro c'era pure una bella gnocca? Oppure il camion dietro, che magari c'era pure un bello gnoccco(oh, i gusti so gusti...!). NO, mannaggialamiserialadra, avevi puntato me. Sono scesa dall'auto incazzata come un Chiuaua (come caz... se scrive??!?!?!) castrato nella stagione degli accoppiamenti, e io, che in genere so abbastanza fine, l'ho veramente fatto nero. E non è da me. Sarà stata la paura, aarà stato che c'era Tatina, ma dopo cinque minuti delle mie sfuriate ha deciso di prendersi la colpa. Quando dici girl power.

PS.stiamo tutti bene, a parte il danno economico, eravamo alla "folle" velocità di 20 km orari,perciò nessuno si è ferito. Ma quanto mi rode....

giovedì 14 luglio 2011

quando la coppia scoppia ( e lui rischia la vita...)


Dopo domani parto. Le valigie sono pronte (quasi,dai...), la macchina ha fatto il check up annuale pre-ferie, il telepass è stato messo al suo posto (genericamente sta buttato in giro per l'auto...per dire l'ordine), il seggiolino di Tatina è ben saldo, la  famosa lista delle ultime cose da prendere campeggia sulla porta, pronta per essere afferrata all'iultimo e annerita. Non so se vi ho già detto quale saràla nostra destinazione, andremo in trentino, in una località tutta da scoprire. L'ultima vacanza in questa meravigliosa zona d'Italia risale a qualche anno fa, la mnia vita era talmente diversa che non sembrala mia: ero single,  felice di esserlo, stacanovista, iperimpegnata e soprattutto  immersa nel bianco. Non, non ero in pieno trip da acido semnplicemente era febbraio ed ero andata sciare. Oddio, sciare. Io sto allosnowboard come la Canalis sta alla simpatia, ma per quella sola settimana ho avuto l'illusione di potercela fare. E andavo su e giù(soprattutto giù, per la verità...)per le valli innevate, inconsapevole di rischiare la vita ( a mie spese l'ho capito dopo... e ho venduto l'attrezzatua!)
Comuqnue,il post non è per dimostrare la mia inettutidine per lo sport, ma per raccontarvi questa scena.

Sellaronda, siamo ai piedi di una difficile discesa (tranquilli,non l'ho fatta... non avrei potuto raccontarlo!), alla coda per la seggiovia ci precede una coppia bene della capitale. Sembrano usciti dalla pubblicità della Colman, perfetti nelle loro tenute colorate, l'attrezzatura da sci brilla al sole.Sono due professionisti, parlano di uno studio (avvocati,commercilisti,medici??), dei vari clienti, dell'ultima festa... insomma,del più e del meno. Ogni tanto un bacino, sono davvero carini. Ad un certo putno lui attacca a parlare della discesa che devono affrontare,non particolarmente difficile tecnicamente,ma un filo impegnativadapunto di vista fisico. A queste parole io mi allarmo ( non sia mai faticasssi!!! TZè!), chiedo ai miei amici eavuta conferma, mir ritiro.Un bel cappucino e una fetta di strudel(adoro!!!) saranno i miei inseparabili amici per la prossima ora. I  miei amici vanno.
Passano forse 20minuti, vedo in lontananza i due fidanzatini.,vengono proprio verso di me, straiata al sole con l'ipod nelle orecchie. Visto che sono curiosa come una scimmia,vedendo le loro espressioni accigliate e prevedendo il litigiio, abbasso del tutto il volume ma continuo ad ndeggiare la testa al ritmo di un'immaginaria melodia. Si piazzano proprio davanti a me. Ignari.
"Ma mortacci tua, tua edi tutta la tua razza, tua e di tutto il tuo condominio, eccolo,è arrivato l'Alberto Tomba dei poveri, stronzo, che cazzo t'è saltato in mente de fa 'sta cazzodi pista del cazzo?Mi so fatta un culo così pe' scende, e mo col cazzo che continuo  a sciare, me ne vado nel nostro albergo di merda, sperando che sta vacanza  finisca subito,perchè a me sciare sta sul cazzo già di suo, figurati se devo farmi un culo come un secchio per i prossimi tre giorni... col cazzo!"
E lui, serafico, con un sorrisetto sbilenco, dice questa frase . LA FRASE.
 "Amo,t'è scivolata 'a corona...!"
...........

Io ho finto un attacco d'asma per non far sgamare le mie risate,giuro che ho temuto per l'incolumità di lui (e pure per la mia,si sa come va in queste situazioni... n'do cojio cojio!!). Raccontat ai miei amici,è rimasta tra le frasi storiche del gruppo, quelle che magari dopo mesi, una sera che sei pure mezza alticcia, ritiri fuori e giù a ridere come dei cretini... 
Se pure questa volta il caro vecchio trentino ha in serbo per me scene apocalittihce del genere, giuro di postarle per voi. E con questo augurio vi saluto, vi auguro di non squagliarvi troppo in questa torrida estate,magari per distrarvi rileggete qualche post, al mio ritorno ve ne prometto tanti tanti! (e se poi vi piacciono... seminateli nel web!)
La famiglia Efffe va in vacanza. OLééééééééé!

martedì 12 luglio 2011

Letto, tv e minestrina... ed è subito febbre!


Io non guardo molta tv. Non l'ho mai guardata. Anche perchè non sono mai stata tanto in casa... magari passa pure qualcosa di interessante,ma io la tv la guardo davvero poco.Per me la tv è uguale a febbre. Quei bei febbroni da cavallo che ti costringono a casa una settimana intera, non quelle febbrette talmente insulse che vai pure  a lavorare, che magari te le trascini come un fantasma trascina le sue catene pesanti, giorno dopo giorno, per settimane, ripetendo a tutti "E' solo un raffreddore", ma ti senti come se ti fosse passato addosso il Roma-Milano delle 7.15.
Da ragazzina speravo che mi prendesse la febbre (ognuno di noi ha i sogni che merita...). Sapevo che al primo Etchiù mia madre mi avrebbe portato la tv ai piedi del letto, la sera mi avrebbe servito sul vassoio la minestrina col formaggino,davanti a me una settimana a casa, senza obblighi nè preoccupazioni. 
Le cassette della Disney avrebbero rimepito le lunghe ore pomeridiane(eh si,le cassette, non sono così pischella da avere avuto un'infanzia fatta di dvd...), limite qualche puntata di Supervicky. Bei tempi.
Tutto sommato durante elementari e medie la cosa è capitata anche di frequente. Ma poi arrivo al liceo,un terribile liceo tra l'altro,e giuro che in cinque fottutissimi anni di sbattimento del cacchio (so' na signora se voglio...) mi fossi presa una volta l'influenza. Ma neanche  un raffreddore. Niente. In cinque maledettissimi anni!! Che tu ti chiedi, ma che altro devo fare oltre ad andare al concerto del primo maggo in maglietta estiva con 13 gradi e la pioggia battente? Andare a sciare senza tuta da sci? Pomiciare con un lebbroso? Fare volontariato in un reparto di malattie infettive?
Quando ho iniziato a rivalutare i vantaggi di una salute di ferro, ovviamente mi sono ammalata. (Non mi faccio mancare nulla, anche perchè di sfiga nella vita ne ho avuta a pacchi. Ma pacchi grossi, non scatoline da gioielleria!!!) .No, non era il giorno dell'esame di maturità. Non era il primo appuntamento con l'ex ( qui la sfiga è stata proprio il non averela febbre...). Neanche il test d'ingresso all'università o il matrimonio di una cara amica. No. Fu durante il viaggio con le amiche che aspettavo da una vita. Ovvio. Quando tu ti devi barricare in una sqallida camera da letto, senza tv, senza famiglia che ti accudisce e soprattutto senza minestrina al formaggino (giuro di non avere una passione feticista per  i prodotti caseari).
In ogni caso, qualche giorni  fa non sonostata molto bene. Nonostante ormai abbia delle responsabilità che vanno oltre me medesima, sono riuscita a ritagliarmi una mezza giornata di riposo. Passata davanti la tv.  E mi si è aperto un mondo. Ma lo sapevateche esistono serie tv di pura bellezza. Cose intelligentissime tra l'altro. O recentissime. Nell'ordine sono incappata nel reality su Paris Hilton che cerca la sua migliore amica a Dubai, nelle repliche di "Tre nipoti e un maggiordomo" e di "Casa Keaton", nella rapidissima succesione di tre telefilm cretini americani e nella trasmissione di un uomo che per sopravvivere scuoia foche con le mani e mangia pitoni appena eviscerati. La prossima volta tiro fuori le cassette Disney. Al mkassimo posso dire che si tratta di unan crisi di mettìetà anticipata, di un rigurgitopreadolescenziale,del morbo dl BSE che m'ha colpita e flagettato il cervello.

PS:.Di che parla 'sto post?  Di TV? Sfiga? Malattie? Io come etichetta metto Annite, ormai tanto state imparando a conoscermi...io sono il caos che ha preso sembianze umane...

domenica 10 luglio 2011

Maurizio


Ogni volta che lei lo vede sorride. Ogni sua parola fa brillare gli occhi di lei. La sua voce è musica per le sue orecchie. Abbarcciarlo e stringerlo al  cuore la fa sentire felice. Lui rimane impassibile, i suoi occhi fissi nel vuoto. Ma a lei basta così. Lui è il  peluche sonoro Maurizio, lei mia figlia Tatina. 
Dovete sapere che da quando Tatina è nata io e il Bepi abbiamo dato i nomi più strani ai suoi pupazzi, tanto per far ridere tutta la famiglia.Tanto, credibilità non ne abbiamo mai avuta, più di così non possiamo rovinare la nostra reputazione. Comuqnue, all'inizio abbiamo avuto la giraffa Genoveffa e  l'orso Valerio, e fin qui ok, ma col tempo ci siamo fatti prendere un pò la mano:le apine sul letto rispondono ai nomi di Rossano, Verdiano e Giannutri; il carillon sul passeggino si chiamo Odoacre, i tre pupazzetti in mongolfiera collocati sul fasciatoio hanno l'altisonante nome di Astianatte, Antinoo e Nausicaa. (Siamo acculturati,che ce volete fa...) Insomma, avete capito l'andazzo.Si è creata perciò una certa aspettativa ogni qual volta  tatina riceve un regalo, perchè tutti ormai si chiedono cosa cavolo partoriranno le nostre menti bacate per il nuovo giocattolo.
(mia madre si chiede pure dove ha sbagliato con me,ma questa è un'latra storia...).
Maurizio ha invece una storia del tutto diversa. Regalo di una cara amica, era statao parcheggiato nel ripostiglio in attesa che Tatina avesse la giusta età per apprezzarlo, fino a quando, un piovoso pomerigggio di noia, mando il nonno a prendere questo giocattolo nuovo di zecca per intrattenere una vispissima Tatina. Dopo neanche trenta secondi torna su,bianco come un cadavere e per di più senzapeluche. A mala pena riesce a parlare. Ma la dinamica, alla fine,è questa.
Mio padre ha fretta di tornare dalla nipotina e vederla giocare,perciò entra in cantina senza neanche accendere la luce, tanto in dieci secondi sarebbe uscito, giusto il tempo di afferrare la busta del gioco... ma nel buoio due occhi rossi lampeggiano e una voce lontana invoca "Maurizioooo... ". Non essendo proprio un cuor di leone, corre da noi come se corresse per l'ultima volta in vita sua e in meno di un minuto è a casa raccontarci l'accaduto. All'inizio indugiamo, un pò ci viene da ridere unpòsiamo curiosi, ma nessuno vuole scendere. Io, coraggiosa come sono, mando Bepi a supervisionare il luogo del delitto. In capo a due minuti e in casa (due minuti lungissimi,lo immaginavo già rapito dagli alieni...).
E ride.

Per farla breve. Dalla ricostruzione dei fatti emerge la seguente scena. Il cane giocattolo, uscito chissà come dalla busta, si deve essere portato nella traiettoia del passo non troppo felpato di mio padre ,il quale, pestandolo col suo dolce peso, l' ha messoin funzione. I due occhi spiritati altro non erano che gli occhioni  cuccioloni di questo gioco parlante; anche voce dell'oltretomba appartiene allo sfortunato peluche, probabilmente risultava ovattata  per via del cellophane tutto intorno.
Su una unica questione c'è dell'incertezza: 'sto cacchio de cane dice di tutto ma non Maurizio. Ti voglio bene, abbracciami, sei uno spasso,mano, piede e pancino....ma non Maurizio!( Per dovere di cronaca devo dire che mio padre,pur essendo un nonno giovane,non ha un udito infallibile. n.d.r.) 
Da li a sceglierlo come nome il passo è breve.
Ma siamo normali? Ditemi di si, vi prego. In ogni caso la nostra follia ha origini genetiche, come potete vedere. Non c'è psicoterapia che tenga...

giovedì 7 luglio 2011

Pronti, partenza.... via!! O no?


Tra otto giorni la famiglia Effe parte per una ridente località di villeggiatura montana italiana. E francamente due terzi della famiglia non vedono l'ora... il restante "terzo" al momento non sa/non risponde (o risponde solo a suon di da da da da da, ta ta ta ta ta!). E per il principio della maggioranza.... si parteeee!!  Negli ultimi tre anni le vacanze estive sono state rimandate "causa forza maggiore", perciò ora come ora stiamo facendo il countdown alla partenza che neanche un militare all'alba dell'ultimo giorno di naja.
Il problema, unico vero problema delle vacanze, è la valigia. Che se negli anni precedenti è stata preparata in grandissimo anticipo e con cura certosina, quasi con dedizione,  in modo da avere praticamente un vestito per ogni occasione ( in Scozia, anni fa, sono riuscita a portare un vestito da cerimonia con annesse scarpe in tinta... dico solo questo...come attenuante potrei dire che comunque il vestito l'ho indossato), quest'anno la cosa si sta riducendo sempre di più a "metto due mutande,un pantalone e due maglie". Il giorno prima della partenza. 
Sulla base di questa cosa, quante possibilità ci sono che arrivando nella suddetta località montana  non mi debba precipitare nel primo negozio per comprare una quantità esagerata di cose? Per noi ovviamente, perchè Tatina da tempo immemore ha la sua lista di viaggio.Eh si, così piccola e così organizzata.
Fin da quandoè nata, per via dei numerosi week end dai nonni materni, ho creato un file word sul pc che stampo ogni volta che devo partire. Una lista infinita di cose, con un quadratino per ogni riga, che annerisco non appena  l'oggetto in questione viene infilato in valigia. Fa un pò disturbo ossessivo-compulsivo, ma giuro di non essere un serial killer. Giro per casa armata di penna e foglio, valigia aperta sul fasciatoio, armadietto spalancato... e sono tutta un "fatto!", "preso!","eccolo!!". Terminata la valigia la lista viene strappata e riciclata nella carta... neanche in una caserma russa sono tanto precisi. Ormai potrei pure calcolare i tempi come un meccanico Ferrari al pit-stop...
Devo dire che ho sempre amato spuntare le liste, mica è la prima che faccio... sarà che da disordinata cronica e pure un pò sbadata, le liste mi danno sicurezza, mettono ordine nel grande caos che c'è intorno a me ( per il caos che c'è nella mi testa invece ci stimo organizzando...). Ho la lista per fare le  valigie, appunto, del menù per il  pranzo di Natale, la lista della spesa (classica), delle cose da fare prima di uscire di casa,  degli oggetti che devo comprare mano mano per finire di arredare le camere da letto. Un giorno, prima di un grande evento, al culmine della follia, scrissi un post-it  per ricordarmi di estirparmi baffetti e sopracciglia prima di uscire. Il Bepi  l'ha letto e ha pensato più o meno quello che state pensando ora voi. Questa non sta bene. Ma è ancora qui, al mio fianco, perciò evidentemente non è così grave... o no?!?!?!?

lunedì 4 luglio 2011

Se guardo fuori...



Clizia, giovine ragazza che non brilla per perspicacia, sbava dietro il carretto superaccessoriato del dio Apollo ogni qual volta quest'ultimo fa in galletto per il cielo, scarrozzando su e giù il sole col suo ""potente" mezzo di locomozione, i rayban a specchio  e la protezione solare +500 (il sole scotta da qui, figurati ad avercelo sul sedile posteriore!).
"Tutto sommato un giretto con Clizia potrei pure farmelo", pensa il divino ed aitante givanotto. "Tanto più che quel bocconcino di  Leucotoe è innavicinabile, con quel padre ...e poi è già sabato sera e non ho ancora organizzato nulla!!"
Com'è, come non è, Clizia si fa intortare da Apollo e come tutte le ingenue giovincelle, si innamora perdutamente... Apollo non ce pensa manco pe' niente, il giorni dopo si ricorda a malapena il nome della sua ultima  sventurata conquista. Anzi, in testa ha solo Leucotoe. Si mette d'impegno, pensa e ripensa,e con un abile stratagemma riesce ad avvicinare l'ambito bocconcino. Ma di questa ragazza si che si innamora, altro che i soliti "non mi sento pronto...".
Clizia, che torda torda non è, capisce di essere stata il divertimento di una sera e incazzata come una biscia va a spifferare tutto al papà della sua rivale, sperando (ingenua!!!) che Apollo torni da lei. Macchè!!! Il padre  padrone della sventurata Leucotoe va su tutte le furie e seppellisce viva la figlia (altro che telefono azzurro,rosa o arcobaleno!! Un pazzo!); Apollo, folle di rabbia e al colmo della di tristezza, giura sui suoi rayban che non rivolgerà mai più neanche lo sgurado verso Clizia, la quale, cornuta e mazziata,  si consuma fino a rimetterci le penne, a forza di guardare da lontano il suo sfortunato amore. Certo però, se si faceva un pacchetto di affari suoi... comunque. Consumati oggi, consumati domani, mette le  radici (nel vero senso della parola) e, dimentica di se stessa, si trasforma in un girasole, simbolo di amore fedele (lei, sta scema!) e incondizionatamente ostinato nel tempo,anche se non corrisposto
Ora, questo non è il riassunto di un romanzetto ottocentesco di terz'ordine,ma il mito greco di Clizia e della nascita del girasole. Che io adoro, tra l'altro, e che da stamane campeggia bello bello davanti al mio terrazzo.E non campeggia certo da solo...Infatti, quello che l'anno scorso era un campo di bietole, quest'anno è stato magicamente tramutato in una distesa sconsiderata di orgogliosi girasoli. E svegliarsi e vedere tutto quel giallo fa bene all'umore... e voi,che vedete da casa?

.

venerdì 1 luglio 2011

OK, PANIC!


Domani ho un matrimonio. Se tu, oh ipotetico lettore, sei un uomo, avrai esclamato al massimo "Che palle, mi devo far la barba. ma almeno se magna come maiali...". Sicuro. Qualora non fosse così, fai un rapido check up della tua identità sessuale. Se tu invece, cara lettrice, appartieni al gentil sesso, sono sicura che avrai sgranato gli occhi, fatto una lunga ispirazione e mentalmente elencato le prime 2743 cose da fare. Le più urgenti diciamo. Eh si, miei cari uomini. Per noi donne un matrimonio è questo: un lunghissimo elenco di cose da fare (più opportunamente  chiamate scocciature) prima del D DAy. Per carità, il matrimonio è un sacramento, è l'unione di due anime elette, il coronamento di un sogno, un atto di coraggio... quello che volete. Ma anche nella più sentita delle cerimonie l'invitato medio (anzi, l'invitata!) è flagellato da mille problemtiche. In primis: che  £&$$% mi metto? Seguono a ruota le domande di routine. Che si metterà Pincopalla? Ma ci sarà pure quella criticona di X? Oddio, speriamo che non mi mettono al tavolo con la zia Eugenia, con quell'alito. Ma che giorno è? Non è che sto inferie...ah, no,ci vado dopo.. e lo smalto, rosa mamma di famiglia o rosso femme fatale? Vabbè, vado con mio marito, ma hai visto mai in tarda serata... in separata sede...però mannaggia, capita in piena estate,che tempo farà? Duemila gradi o temporale estivo? E in quel caso che mi metto? Si torna così alla domanda iniziale. Il cerchio si chiude. In fondo siamo ciò che vestiamo, molto più di quanto non pensiamo. 
Certo ,in genere all'alba del giorno prima dell'evento la problematica sociale del vestito è risolta, ma non crediate che sia finita qui. Personamente oggi ho una giornata talmente fitta che in compenso partorirei di  nuovo pur di riparmiarmela... anche perchè, in termini di dolore, ho appena rivissuto il secondo dolore più forte dopo il parto. La ceretta. 
Avendo troppa vergogna di mettermi a quattro di spade davanti alla ventiduenne anoressica della mia estetista, munita solo di un tanga di carta( io ovviamente,non l'estetista!) ho avuto la brillantissima idea di comprare la ceretta fai da te. Ho perciò appeso la lametta la chiodo e sono dieci giorni che viaggio a suon di tute lunghe, pantaloni alla caviglia e gonnellone stile gipsy  Perciò, stamane, al primo sonnellino di Tatina, mi sono chiusa in bagno armata di scrisce di carta, cera e santa pazienza. Quest'ultima però è finita subito, lasciando il posto prima ad una serie di imprecazioni degne di un camionista bloccato nel traffico, poi alle lacrime vere. Di dolore.  Non potendo urlare dovevo pur i qualche modo sfogarmi!! Il risultato è stato che però,con gli occhi lucidi,non c'ho davvero capito più  niente e ora come ora... ho solo la destra depilata.. e fino al ginocchio! (Eh si,non ho sopportato molto!!) .
Niente paura, comunque. Ho saputo ottimizzare il tempo. Mi sono passata lo smalto, in modo da poter depennare qualcosa dalla mia lunghissima lista. Un bellissimo french manicure. Peccato si sia svegliata Tatina un filo troppo presto (of course!) e.. si sia tutto rovinato!!! NO PANIC: stasera faccio questo e quello. tTanto,devo solo risucire ad andare dal parruchiere,comprare le calze, stirare il vestitino di Tatina, ritirare cinta e scarpe dal calzolaio, tirare fuori i gioielli e lucidarli, lucidare le scarpe di Bepi, attaccare il bottoncino al bolerino di Tatina, preparare qualcosa per cena, comprare il latte per domattina, acqua alle piante....
OK, PANIC!
Per farla breve, se tu mi vuoi bene, davvero bene, la prossima volta non mi invitare!!!
(Oggi dico così, ma domani,a conti fatti, saremo stati bene e tutto sto gran mazzo me lo sarò dimenticato, finendo per dire, come tantissime altre donne, la classica frase di commiato " Ma quanto mi piacciono i matrimoni!!")


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